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Anemone, Egoista, Argentina
Eraldo Corti - 2006
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Anemone
Il dolore attenua il dolore
La tenera consapevolezza
Non riesce a contenermi
Ne può come una palude
Inghiottire la mia anima
Filo invisibile tra noi
Anemone
Terribile e bello
Elegante ondeggiare
Di mille braccia sottili
Armonioso divenire
Immutabile sciabordio
Le lettere con cui scrissi
Sicure veggenze oniriche
Di tanto inutile viaggio
Tornano al mittente indignate
Le parole ribelli nell'aria
Spumeggiante aria marina
Riecheggiano lontano
Nascoste dal vento
Anemone, amico, tu
Accoglimi nel tuo ventre
Uccidimi nel tuo dolce veleno
Rendimi alla terra
La terra che espulse
Con orgoglioso sospiro
Di madre inconsapevole
Tanta viltà
Tanto coraggio
Egoista
Essere un germoglio a Primavera
Appassito nel grido di una notte
Nel respiro di un sogno
Nell'incanto di un coro di sirene
Nell'estatico incontro tra gli amanti
Nell'istante orgasmico
Nel cosmico attimo della creazione
Sono carne tesa al Sole
Da metter via per l'inverno
Per i momenti tristi
Urgenza delle budella
Scabroso tedio
Del quotidiano andazzo
Per l'inutile struggimento
Del vivere per gli altri
Argentina
Dalle tavole del barcone
Tegole frantumate ottenni
Dalle setole del mio maiale
Spazzole per radi capelli
Ovunque
Piatto e sconfinato
Mare verde sognato
Fuochi accesi
Coperte addosso
Pungente odore
Yerba mate
Avidamente succhiatone
L’infuso mi svegliò
Sul celato dalle canne
Acquitrino di sangue
Costrizioni e anaconde
sconosciute malarie
Lebbra dei sogni
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